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domenica 20 novembre 2011

Legge morale e laicità


Leggo sempre con attenzione il pensiero di Eugenio Scalfari che considero uno degli intellettuali più lucidi e sensibili del nostro Paese.
Oggi mi trovo in particolare sintonia col suo pensiero suscitato dalla presenza di ministri "cattolici" nel governo Monti.
 Da quando ho scelto di aderire con altri al Partito Democratico so che potranno esserci divergenza di opinioni su argomenti e scelte in campo morale. Se vi sarà rispetto delle opinioni e soprattutto comportamento democratico tra di noi la mia responsabilità come cristiano sarà proprio quella di essere efficace nel cercare di convincere chi la pensa diversamente.
Questo è il senso di quanto Scalfari si augura di osservare nel comportamento "laico" dei ministri cattolici e questo è quanto si deve chiedere ad un cristiano "adulto".
Piergiorgio 20 novembre 2011

giovedì 22 settembre 2011

SATELLITE NASA MINACCIA SANREMO


Oggi sulle locandine esposte fuori dalle edicole, disseminate in tutta la città di Sanremo, vi è questa notizia agghiacciante (roba da denuncia per procurato panico ai deboli di cuore) "Satellite della NASA in caduta libera sulla Liguria"

Dal nostro corrispondente infiltrato nella NASA a Cape Kennedy, si presume al 99,9%  che Sanremo sia in pericolo... specie la parte che fa capo a Palazzo Bellevue sede del Municipio.

Il sindaco Zoccarato ha emanato immediatamente un ordine di servizio a tutti gli Assessori e Consiglieri di maggioranza. "Nessuno lasci il suo posto di lavoro! Prevediamo che al momento dell'impatto nessuno subirà contusioni!"
E questo è quanto
Alfredo Schiavi

mercoledì 21 settembre 2011

LA POLIZIA SENZA CARBURANTE IN PROVINCIA DI IMPERIA

Una situazione disastrosa e paradossale che ricorda un po' l'epoca dei carrarmati di latta o delle facciate senza edificio. Questo è quanto succede nella nostra provincia dove, se da una parte la gente chiede più sicurezza, dall'altra le macchine della polizia sono a rischio di sosta forzata per mancanza di carburante. 

Il sindacato di polizia infatti denuncia una situazione di disagio dovuta a mancanza di buoni rifornimento e accumulo di debiti verso i gestori di carburante.

In merito a ciò riceviamo, alcune considerazioni di Alfredo Schiavi.

Certo che il comunicato del Sindacato SILP (Sindacato Italiano Lavoratori Polizia) è piuttosto preoccupante... Supponiamo che alle 2 e 20 di stanotte io mi debba trovare in casa un paio di non invitati con tanto di Beretta 7,65 in mano e che mi chiedano danaro o altro... Mentre io mi dilungo a "trovare" il richiesto, la badante che assiste mia moglie (non vista perché in quel momento è nel bagno col telefonino) telefona al 113 tutta affannata... Oltre il dilungarsi della richiesta di aiuto visto che dal 113 ti chiedono (giustamente) se l'ascensore funziona anche di notte in caso di intervento dopo il pianterreno... e se le scale sono a norma come gradini... dobbiamo anche tenere conto che abito in una mulattiera e devi spiegare loro il problema dell'avvicinamento col mezzo... ti senti rispondere dal centralino del 113(per stare al comunicato SILP) che la macchina-pantera-alfaromeo159 più vicina è tra Riva ligure ed Aregai e si sta avviando, spinta a mano perché all'asciutto di benzina, verso Imperia per rifornirsi di carburante... semprecché, a  quell'ora di notte gli addetti della Questura di Imperia ai serbatoi siano presenti... Vede direttore che problemi sorgono stando al comunicato SILP ? Mi dica lei, direttore, se la badante dicendomi questo a segni da non udente...i due non invitati afferrano il gesticolare della badante e sono capaci, valutando il tempo tra l'andare ad Imperia a spinta ed il tornare e fare a piedi un pezzo di mulattiera... mi imponessero di sedersi a tavola con noi per il pranzo delle 12 e 30... Ci manca poi, anche, la pennichella... Non siamo alla frutta, anche perché non c'è più nemmeno quella, dice il comunicato SILP... no, no, siamo al digestivo Antonetto.

domenica 3 luglio 2011

SEQUESTRATA LA CARNE D'ORSO ALLA LEGA NORD

L'orso della discordia e dell'ignoranza
Mentre sul sito della Lega Nord Trentino è rimasta una pagina bianca al posto della notizia con il programma della festa, in bianco sono andati pure pranzo e cena. L'ospite d'onore del banchetto era infatti un simpatico orso ridotto a spezzatino, acquistato pare dalla Slovenia. Nulla da dire se qualcuno contesta dicendo che alcune etnie si mangiano i cani, ma l'orso è un animale in pericolo di estinzione.

Questa la dice lunga sull'impegno dei personaggi, organizzatori e pubblico, nei confronti dell'ambiente.
Sul piano politico, invece, la dice ancora più lunga il già senatore e parlamentare europeo Erminio Boso presente alla festa: "Lunedì chiamo Bossi e gli chiedo di lasciare questa maggioranza"

Forse crede che come partito di governo si possiedano privilegi particolari che esonerano dalla legge,  dall'ignoranza, dall'insensibilità, nonchè dalle trovate da circo, con tutto il rispetto per il lavoro dei circensi.

Il sequestro della carne è avvenuto  per  mancanza della certificazione Cites.
La Convenzione di Washington sul Commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, più comunemente conosciuta come Cites, ha lo scopo di proteggere piante e animali (in via di estinzione) regolando e monitorando il loro commercio internazionale. E' una convenzione entrata in vigore nel 1975, cui aderiscono 169 Paesi, che regola il commercio internazionale di circa 30.000 specie, di cui approssimativamente 25.000 sono piante. Ogni Paese ha un'Autorità di gestione, che nel caso dell'Italia è il ministero dell'Ambiente, che però non emette licenze e certificati. Le autorità amministrative italiane che possono emetterle sono il ministero dello Sviluppo economico-Direzione generale per la Politica commerciale Internazionale Divisione III-CITES (licenze di importazione ed esportazione), il ministero delle Politiche agricole e forestali tramite il Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato (notifiche di importazioni, certificati di riesportazione e certificati comunitari).

martedì 21 giugno 2011

"STAVOLTA LA CAMBIAMO"... era piazza Eroi


Ma perchè ce l'hanno con lui? Sembra che non ne faccia una buona. Il Casinò? E' aumentata la percentuale di introiti da lasciare alla casa da gioco. E' vero che servono alla sopravvivenza, ma che dire dei numerosi mini casinò autorizzati sul territorio comunale e che sono in concorrenza con la casa da gioco stessa?

Ma non voglio fare polemiche e voglio lanciare una pietra in suo favore: ho capito finalmente cosa intendeva per "STAVOLTA LA CAMBIAMO" nello slogan elettorale!. 
Si riferiva a  piazza Eroi! 
Finalmente un punto del programma elettorale che è stato rispettato, e non una ma ben cinque volte con i nostri soldi e con la nostra pazienza.

giovedì 2 giugno 2011

IL MERCATINO DELLE PULCI A PALAZZO BELLEVUE


Pare che il sindaco con i suoi quattro stracci da vendere stia organizzando il mercatino estivo dell'usato all'interno di Palazzo Bellevue
Dopo avere messo in svendita la città, ora propone incarichi logori e scomodi da barattare con comodi e taciti assensi in consiglio comunale.
Sul banchetto troviamo fra gli oggetti di spicco, un incarico ad amministratore unico di Area 24, società pericolosamente indebitata, che il sindaco avrebbe intenzione di proporre ad Andrea Gorlero con uno scambio equo di opposizione più "soffice"
Ma si possono trovare anche alcune rarità come un assessorato al turismo, modello pro loco con  deleghe importanti  nelle mani del sindaco, ottimo come soprammobile (l'assessorato non il sindaco).
Tra le cianfrusaglie invece, un assessorato alla viabilità che potrebbe venir buono a chi ha  problemi di parcheggio.
Non poteva mancare la tanto discussa cartolina d'epoca in cui qualcuno ha riconosciuto i propri  legami storici e da cui ha tratto ispirazione per apportare alcune modifiche strutturali nella città

Un mercatino dell'usato in piena regola insomma, il cui lancio è stato affidato a sanremo promotion e che potrà avere importanti risvolti turistico-economici... come e per chi lo vedremo a fine estate

venerdì 27 maggio 2011

MORONI MARONI E MACCHERONI

Arriva la proposta di aumentare i parcheggi a pagamento. Questa volta la zona interessata è Pian di Poma da utilizzare come parcheggio per i turisti che giungono a Sanremo  in occasione del mercato settimanale del martedì e del sabato. Chiaramente il tutto presuppone un rafforzamento della linea di trasporto pubblico, se non addirittura un servizio navetta Pian di Poma - Mercato.

Ma le sorprese continuano sulla proposta di un'organizzazione sorprendente!

I vigili urbani aspetterebbero i turisti al loro ritorno per controllare gli acquisti fatti e vedere che non ci siano griffes false.. una specie di dogana con roulette russa finale e cioè un super multone a chi ha acquistato incautamente. Insomma una soluzione vantaggiosa: "rapina il turista" mentre le tue mani sono pesantemente infilate nelle tasche dei cittadini

Si tratta di una vecchia ricetta tutta italiana stile "menomalechesilviocè". Gli ingredienti sono semplici e casalinghi. Sopratutto sono poco costosi: prendi un po' di gente ed esasperala con qualcosa, ad esempio "la sicurezza" o "griffes false", Quindi crea tu stesso qualche problema a livello locale, ad esempio "i parcheggi". Impasta tutto e fai un annuncio del tipo "ho trovato una soluzione geniale..."
Fai cuocere a fuoco lento, molto molto lento..

sabato 14 maggio 2011

UN UOMO DA CENTRO COMMERCIALE


Potrebbe essere un uomo qualunque e non ci sarebbe niente di male, invece è l'uomo deputato a diventare il forziere dei gioielli di famiglia. E non solo, è il cavallo da corsa scelto dalla nostra amministrazione per trasportare il turismo a un traguardo vincente. Mi riferisco all'amministratore unico di Sanremo Promotion e alle sue esternazioni su Sanremonews (Qui le dichiarazioni)

Si propone di trasformare il piano terra del Palafiori in un centro commerciale perchè, a suo dire, è più facile che uno vada nei negozi della città dopo essere passato dal centro commerciale del Palafiori, piuttosto che dopo essere andato a Leclerq di Arma.

Lasciandosi andare ad un linguaggio probabilistico da giocatore d'azzardo, non tiene conto che un centro commerciale è studiato per sublimare i desideri del potenziale acquirente, per soddisfarne i bisogni e trattenerlo per un tempo più lungo possibile all'interno della struttura. L'apertura di uno di questi centri è sempre seguito dalla chiusura di un vasto numero di negozi in un raggio piuttosto ampio, e in tuti i casi, da un calo di vendite notevole e da crisi economica e occupazionale legata al settore.

Insomma, mentre tutti stavamo aspettando con trepidazione un piano d'impresa a largo respiro che portasse la città verso un futuro turistico di ripresa economica, mentre aspettavamo che si aprisse finalmente il sipario sullo spettacolo Sanremo, scopriamo invece che il "Ciak si gira" è affidato a un uomo da centro commerciale che completa la mediocrità di questa amministrazione

mercoledì 20 aprile 2011

PRESCRIZIONE: FACCIAMO CHIAREZZA


Prescrizione
La prescrizione è una causa estintiva del reato concepita originariamente come del tutto eccezionale, per i casi in cui il decorso del tempo ha fatto venir meno l’interesse dello Stato alla ricerca e alla punizione del colpevole, che tra l’altro sarebbe da ritenere ormai molto cambiato dall’epoca di commissione del reato. I tempi di prescrizione, diversi a seconda della gravità del fatto, erano comunque tali da non potersi neppure ipotizzare un’incidenza sul processo, i cui tempi di svolgimento erano (anno 1930, cui risale il codice penale vigente, con poche e semplici  previsioni di reato, procedure più semplici e sommarie, in un contesto sociale ben più controllato) molto inferiori agli attuali. Per questo, fino a 10-15 anni fa i reati prescritti  erano in percentuale minima, al punto da richiedersene una giustificazione scritta da parte dei magistrati che li avevano avuti in carico.
Allungatisi i tempi medi dei procedimenti, si sarebbe dovuto pensare a una correlativa estensione dei termini di prescrizione se non addirittura a una completa revisione  della materia. Al contrario, con la legge cosiddetta ex-Cirielli del 2005 quei termini sono stati notevolmente abbreviati per facilitare l’estinzione di processi riguardanti Berlusconi o suoi sodali: si è così arrivati agli alti numeri di oggi (circa 170.000 reati prescritti ogni anno), che implicano un preoccupante spazio di impunità per i reati puniti con pena inferiore ai dieci anni (fra cui in particolare i reati di carattere amministrativo). La prescrizione breve approvata nei giorni scorsi alla Camera per gli incensurati non fa che aumentare questo spazio di impunità (Alfano dice in misura minima, ma tant’è): con ciò si inficia il principio di legalità, si mortifica l’autorità dello Stato, si danneggiano le parti lese, si diminuiscono le garanzie di sicurezza per i cittadini. Ce n’è abbastanza per ritenere la norma incostituzionale sotto vari profili (fra cui il principio di ragionevolezza e quello specifico di responsabilità penale), ma purtroppo un eventuale intervento della Corte costituzionale non gioverebbe, almeno per il passato, stante il principio del ‘favor rei’ (in caso di successione di norme, si applica quella più favorevole all’imputato). In più la nuova disposizione che Berlusconi definisce “europea” va contro una precisa direttiva dell’UE che impone all’Italia una disciplina più rigorosa in materia di corruzione.
Fra le varie menzogne sbandierate vi è quella secondo cui la prescrizione dei reati corrisponderebbe ad un principio di civiltà accolto in tutti i paesi democratici. Di fatto la prescrizione in materia penale è sconosciuta nei paesi del sistema anglosassone (tutti ricordano la vicenda del regista Polanski, perseguito dalla giustizia americana per un reato sessuale risalente a più di trent’anni prima), e in altri paesi con ordinamenti simili al nostro cessa di decorrere nel momento del rinvio a giudizio, sì che la pratica in vigore in Italia è del tutto anomala rispetto al resto del mondo. Certo è che una prescrizione che continua a decorrere anche dopo l’inizio del processo, mentre cioè si sta svolgendo l’intervento repressivo dello Stato, è un non senso sul piano logico prima ancora che giuridico e non può non incentivare la più disinvolte manovre dilatorie dell’imputato con conseguente allungamento inevitabile dei tempi processuali.  
Ugo Genesio

martedì 19 aprile 2011

BIGLIETTO DI SOLA ANDATA (INSHALLAH) cronaca dal treno

 "Trenocronaca" di Yurick Balbo
-REGIONALE VELOCE SAVONA-VENTIMIGLIA 18 aprile 2011. ore 23.37
Cartagine, Lampedusa, Ancona, Roma, Milano, Ventimiglia....
Non sono gli scali di una crociera. Non sono tappe di un viaggio organizzato.
Sono semplicemente le stazioni di una via crucis vissuta da tanti, in questo periodo.
Le facce serie, il cellulare che squilla.. <> " Sto bene Mamma,sto bene".
Sono sul treno e ne hanno appena fatti scendere una quindicina. Sono tutti Tunisini. Vogliono andare in Francia,ma alcuni non hanno il biglietto e pensano che il Permesso di Soggiorno Temporaneo permetta di viaggiare senza averlo.
Ma altri più fortunati lo tengono in mano e lo fissano, lo toccano, e con quegli occhi gli danno un importanza ...una sorta di adorazione..come se fosse un oggetto magico..
Sento il treno partire e quasi anche il controllore rimane giù per bloccare gli irregolari, ma salta su, in marcia, chiude le porte. Li guardo in faccia, impotente..passeranno la notte in stazione a Savona.
Ci riproveranno domani.
E quel treno prende la connotazione del "treno" del famoso modo di dire... Quello che VA PRESO..
e preso e perso sono due parole troppo simili.. Basta spostare 2 lettere e sei fottuto..

Mi siedo, controllo facebook col cellulare e vedo un messaggio in posta di un ragazzo marocchino scritto con caratteri occidentali ma in arabo. Qualcosa capisco ma non tutto.. Vedo che abbiamo qualche amico in comune e mentre scavo nel passato per cercare di rispolverare il mio dialetto magrebino da dilettanti vedo avvicinarsi un ragazzo.
Tuta bianca, biglietto magico in mano..mi chiede se sono arabo..sorrido e in arabo rispondo di no. Sorride,e da quel secondo francese e arabo saranno le chiavi per capirci.
<> La mia città pronunciata da quella bocca diventa sinonimo di libertà..Lo ripete a iosa.. Si riempe la bocca con Ventimiglia Ventimiglia Ventimiglia...
Dopo un rapido calcolo rispondo e gli chiedo di tradurmi almeno in francese il messaggio che ho ricevuto.
Il ghiaccio è rotto. Mi invita a sedere con lui. Anzi, con loro.
3 ragazzi con l'argentovivo negli occhi, così uguali ma così diversi.. due di loro hanno tratti vagamente berberi e alla fine scopro che sono cugini.
Iniziamo a chiacchierare...22,25 e 26 anni, giovanissimi migranti. Inizio col chiedergli da dove son partiti.. Sono tutti e tre di un paese in collina al confine nord con l'Algeria.
Il fatto simpatico è che a parte i due cugini, il terzo li ha conosciuti a Lampedusa e in paese non si sono mai calcolati più di tanto...compagnie diverse..come succede anche qui. Vedi mille facce ogni giorno e anche in piccole città spesso non ci si conosce.
Si sono imbarcati a Cartagine. La barca era grande, a parte sete e condizioni igieniche il Mare Nostrum è stato clemente con loro.
A Lampedusa sono stati trattati bene, i poliziotti erano bravi, gli isolani anche, e al baretto la signora Maria gli metteva buona musica Rai... Khaled, Faudel, Bilal.. I miei preferiti..
Mi fanno vedere con orgoglio i loro vestiti..Croix Rouge mi dicono..Bravi,bravi,buoni vestiti! Chiacchierando mi raccontano l'interminabile scalata al nord con il treno e aver sempre acquistato il biglietto è un motivo d'orgoglio per loro.

Intanto tra Eros Ramazzotti, Buffon e Totti mi ricordo di quanto siano "ragazzi" e del mito italiano che hanno dentro sè.
Però sanno che in Italia non c'è lavoro. Sanno che non è tutto rosa e fiori. E tra excursus su Ben Ali, Sarkozy e Berlusconi (anch'esso con la "i" accentata) spiegano che lo stivale è solo di passaggio per loro. Gli racconto delle espulsioni di due giorni fa e del fatto che sulla questione respingimenti la situazione cambia di ora in ora.
Gli racconto con orgoglio delle manifestazioni di solidarietà che hanno avuto luogo nella mia città, mi baciano, mi abbracciano..shukran shukran... "La shukran..Ala wajib!"..è un piacere..un dovere, rispondo io. Perchè lo è e sempre lo sarà. Il nuovo governo tunisino, mi dicono, è formato dai fantocci riciclati dal precedente..cambiano le facce ma i problemi rimangono e la libertà, la giustizia, la ricchezza sono ancora per pochi.
Racconto quanto da noi sia simile...la moralità mancante (lo sanno anche loro), la precarietà professionale e di vita.. "Tunisie comme l'Italie".. Lo ripetono con consapevolezza. Per fortuna lo zio di Marsiglia li aspetta alla stazione di Ventimiglia.
Poi di scatto mettono tutti la mano in tasca e tirano fuori una card plastificata nuova nuova e una specie di passaporto...
Sorridono con gli occhi lucidi. E' il Permesso di Soggiorno Temporaneo. Con dati, foto... E se il biglietto del treno è un oggetto magico quei documenti luccicanti sono pietre filosofali per loro.
Li hanno fatti ad Ancona,tutti e 3  lo stesso giorno. Scadono l'11 ottobre..il giorno del mio compleanno. E dico loro che spero possa portargli fortuna. Arriva così il momento delle foto.
Prima uno, poi l'altro, poi tutti insieme...e la foto a i Permessi..
Siamo a Bordighera...manca poco. Un mare di auguri, ci scambiamo i nomi, i contatti..li andrò a trovare a Marsiglia, o Nizza..gliel'ho dovuto promettere,e lo farò sicuramente.
Il treno si ferma e iniziano a saltare gridando "Yurick Ventimiglia" decine di volte.."Grazie Italia"..
Il più duro di loro chiama la madre e si emoziona. Io con lui.. E scendendo dal treno sono sereno per loro.. sento che questi 3 ragazzi ce la faranno. Nell'atrio della stazione un piccolo uomo scuro con capelli e baffetti bianchi li saluta sorridendo. Anche lui ha gli occhi lucidi. Mi presentano come il loro "fratello arabo italiano" mentre quello zio lontano ora è vicino ed è colui che si prenderà cura di loro prossimamente. Ha una bella stretta, sincera, due occhi vispi e voglia di portarli a casa a riposarsi.
E' l'una e mezza. Ci salutiamo con i 4 baci come da tradizione e gli abbracci durano quel mezzo secondo in più quanto basta da comprenderne l'intensità emotiva. Un ultimo sorriso e una promessa.. "  'Nchoufu"...."Ci vediamo!"... "Inshallah".
Un ultimo sorriso e li lascio mentre caricano i bagagli sull'auto con targa francese.
Sì...ce la faranno, ce l'hanno fatta..
E 5 minuti dopo mentre svolto sulla via di casa vedo una macchina imboccare il cavalcavia.. una macchina con 6 braccia che escono dai finestrini.. Due colpi di clacson.. La Francia è vicina.. Buona fortuna ragazzi.
(Dedicato a KLAI MAHER, HDIRI NIZAR e FEZAI NIZAR.)

domenica 17 aprile 2011

LA SCUOLA PUBBLICA COMUNISTA? ECCO LA SOLUZIONE


Berlusconi potrebbe fondare una scuola per inculcare i valori della famiglia visto che se ne intende. La potremmo chiamare 'scuola Berlusconi, qui si inculcano valori famigliari, corsi serali, quotidiani e altro
"Le parole di Silvio Berlusconi sulla scuola rientrano nell'"ignobile stupidario quotidiano che ci propone il presidente del Consiglio". Lo ha detto Pier Luigi Bersani parlando ad una manifestazione del Pd sul 150° anniversario dell'Unità d'Italia, a proposito di quello che ha definito "l'ennesimo attacco alla scuola pubblica" del premier.

Oggi, nel corso del suo intervento al meeting Pdl-Al servizio degli italiani, il presidente del Consiglio aveva affermato: "La sinistra dice che ho attaccato la scuola pubblica, ma non è vero. Ho semplicemente detto che se una famiglia manda il figlio in una scuola pubblica e per sua sfortuna si trova un insegnante di sinistra che vuole inculcargli dei valori diversi rispetto a quelli della famiglia, lo Stato attraverso le regioni deve intervenire per dare a quella famiglia adeguato sostegno per mandare suo figlio in una scuola privata e cattolica".

Il segretario del Pd, dal palco dell’Eliseo, è intervenuto ironicamente sull’argomento: "Perché non va Berlusconi nella scuola a inculcare i valori della famiglia visto che se ne intende? La potremmo chiamare 'scuola Berlusconi, qui si inculcano valori famigliari, corsi serali, quotidiani e altro'".

venerdì 15 aprile 2011

MARONI E QUELLA "STRANA COSA" CHIAMATA EUROPA


A CHE SERVE L'EUROPA? 


     “A che serve l’Europa?” si chiede Maroni. Sfugge totalmente al ministro che grazie all’Europa, o meglio grazie all’integrazione europea, i cittadini italiani (come gli spagnoli, i portoghesi, i greci, gli irlandesi) sono usciti in un paio di decenni da uno stato di dignitosa povertà per allineare il loro tenore di vita e i loro consumi a quelli dei paesi economicamente più avanzati. Dimentica poi il ministro il dato fondamentale della pace goduta da sessant’anni in qua, e si spera ormai per sempre, da un gruppo di paesi che per secoli si erano dilaniati in guerre distruttive alimentate da odii nazionalistici che sembravano inestinguibili.

      Poi Maroni chiarisce meglio il suo pensiero: non sono le istituzioni europee ad aver respinto le nostre richieste sulla (pretesa) emergenza umanitaria, ma i rappresentanti dei governi. E di fatto la posizione italiana è stata bocciata  dai ministri degli interni dell’UE riuniti a Lussemburgo. 

     A questo punto conviene rifare un po’ la storia della linea politica dell’Italia rispetto al processo di integrazione europea. Fino agli anni novanta i governi italiani si sono coerentemente distinti per un forte impegno europeistico, volto a conferire alle istituzioni europee poteri sempre più ampi, secondo la visione ideale dei fondatori, orientata ad una struttura sovranazionale come base di una futura unificazione politica. Questa linea, che assicurava al nostro paese un ruolo di primo piano nell’edificazione della nuova Europa anche rispetto a Stati politicamente più forti come la Germania, la Francia e il Regno Unito, fu portata avanti con decisione anche dai governi di centrosinistra sino al 2001. 

     Ma a partire da quel momento, con il governo Berlusconi la linea cambia decisamente, in particolare dietro la spinta della Lega Nord, nella direzione di un ridimensionamento del ruolo dei “burocrati di Bruxelles” con conseguente recupero di potere in capo ai governi, in vista di una maggiore indipendenza e di una più accentuata difesa degli interessi nazionali. In questo il nostro governo va ad allinearsi con le tendenze euroscettiche che affiorano in altri paesi e che in qualche misura finiscono per incidere sulla posizione di altri governi europei. La nomina di Barroso al posto di Prodi alla presidenza della Commissione va colta anche nella prospettiva di uno svuotamento del ruolo politico delle istituzioni europee a fronte del più ampio potere decisionale riservato alle sedi intergovernative (consiglio europeo, consigli ministeriali).  

     La prima conseguenza di questa inversione del processo di unificazione europea viene ad essere, con l’indebolimento della struttura istituzionale, il peso preponderante che in decisioni cruciali che ci riguardano vengono ad assumere i governi dei paesi politicamente più forti, non solo la Germania e la Francia, ma anche la Gran Bretagna e la Spagna e forse persino la Polonia, che oggi in Europa contano più di noi. E’ qui la ragione dell’isolamento di cui oggi paghiamo e continueremo a pagare in futuro il prezzo elevato. Ma che serve lamentarsi ora se a produrre questo risultato abbiamo contribuito con la nostra miopia politica? L’Europa non è un’entità astratta ed estranea, ma è quello che noi stessi concorriamo a farci. 
Ugo Genesio

giovedì 14 aprile 2011

ELENCO DEI REATI CHE BENEFICIANO DELLA PRESCRIZIONE BREVE condividi e diffondi

 Nell'immediato si buttano al macero immediatamente circa 5000 processi che ancora non hanno superato il primo grado di giudizio, premia i disonesti e ignora le vittime.
Processo Mills per corruzione: imputato Silvio Berlusconi
Strage alla stazione di Viareggio 29 giugno 2009: 32 morti
Crack Parmalat 2003: 80.000 risparmiatori truffati per oltre 14 miliardi di euro
Terremoto a L’Aquila 6 aprile 2009: 278 vittime, di cui 8 ragazzi nella Casa dello Studente
Doping Olimpiadi Invernali Torino 2006
Amianto nei Cantieri Navali di Palermo: 40 operai morti
Calciopoli Napoli 2006
Crack Cirio 2003: truffa per oltre 1 miliardo di euro
ELENCO DEI REATI INTERESSATI DAL DDL SULLA PRESCRIZIONE BREVE

• articolo 314 del codice penale (PECULATO).
• articolo 315 del codice penale (MALVERSAZIONE).
• articolo 316 del codice penale (PECULATO PER ERRORE ALTRUI).
• articolo 316 bis del codice penale (MALVERSAZIONE AI DANNI DELLO STATO).
• articolo 316 ter del codice penale (INDEBITA PERCEZIONE DANNI STATO).
• articolo 317 del codice penale (CONCUSSIONE).
• articolo 318 del codice penale (CORRUZIONE).
• articolo 319 del codice penale (ATTO CONTRARIO A DOVERI D’UFFICIO).
• articolo 319.ter del codice penale (CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI).
• articolo 320 del codice penale (CORRUZIONE INCARICATO DI PUBBLICO SERVIZIO).
• articolo 322 del codice penale (ISTIGAZIONE ALLA CORRUZIONE).
• articolo 322.bis del codice penale (PECULATO/CONCUSSIONE/CORRUZIONE COMUNITA’ EUROPEA).
• articolo 323 del codice penale (ABUSO D’UFFICIO).
• articolo 324 del codice penale (INTERESSE PRIVATO IN ATTI D’UFFICIO).
• articolo 326 del codice penale (RIVELAZIONE SEGRETI D’UFFICIO).
• articolo 328 del codice penale (OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO).
• articolo 336 del codice penale (VIOLENZA A PUBBLICO UFFICIALE).
• articolo 337 del codice penale (RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE).
• articolo 338 del codice penale (VIOLENZA O MINACCIA AD UN CORPO POLITICO, AMMINISTRATIVO O GIUDIZIARIO).
• articolo 340 del codice penale (INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO).
• particolare prevedendo un aumento del tempo necessario a prescrivere il reato di cui all’articolo 347 del codice penale (USURPAZIONE DI FUNZIONI PUBBLICHE).
• articolo 348 del codice penale (ESERCIZIO ABUSIVO DI UNA PROFESSIONE).
• articolo 355 del codice penale (INADEMPIMENTNO DI CONTRATTI DI PUBBLICHE FORNITURE).
• articolo 589 del codice penale (OMICIDIO COLPOSO).
• articolo 609.bis del codice penale (VIOLENZA SESSUALE).
• articolo 609.quater del codice penale (ATTI SESSUALI CON MINORENNE).
• articolo 609.quinquies del codice penale (CORRUZIONE DI MINORENNE).
• articolo 609.octies del codice penale (VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO).
• articolo 416.ter del codice penale (SCAMBIO ELETTORALE POLITICO-MAFIOSO)
• articolo 419 del codice penale (DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO).
• particolare prevedendo un aumento del tempo necessario a prescrivere il reato di cui all’articolo 420 del codice penale (ATTENTANTO A IMPIANTI DI PUBBLICA UTILITA’)
• articolo 423 del codice penale (INCENDIO)
• articolo 423.bis del codice penale (INCENDIO BOSCHIVO)
• articolo 424 del codice penale (DANNEGGIAMENTO SEGUITO DA INCENDIO)
• articolo 432 del codice penale (ATTENTATO ALLA SICUREZZA DEI TRASPORTI)
• articolo 624 bis del codice penale (FURTO IN ABITAZIONE).
• articolo 628 del codice penale (RAPINA)
• articolo 629 del codice penale (ESTORSIONE)
• articolo 640 del codice penale (TRUFFA)
• articolo 641 del codice penale (INSOLVENZA FRAUDOLENTA)
• articolo 648 del codice penale (RICETTAZIONE)
• articolo 648.bis del codice penale (RICICLAGGIO)
• articolo 514 del codice penale (FRODI CONTRO LE INDUSTRIE NAZIONALI)
• articolo 583.bis del codice penale (PRATICHE DI MUTILAZIONE DEGLI ORGANI GENITALI FEMMINILI)
• articolo 648.ter del codice penale (IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITA’ DI PROVENIENZA ILLECITA)
• articolo 646 del codice penale (APPROPRIAZIONE INDEBITA)
• articolo 614 del codice penale (VIOLAZIONE DI DOMICILIO)
• articolo 610 del codice penale (VIOLENZA PRIVATA)
• articolo 644.bis del codice penale (USURA IMPROPRIA)
• articolo 644 del codice penale (USURA)
• articolo 643 del codice penale (CIRCONVENZIONE DI INCAPACI)
• articolo 2621 del codice civile (FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI)
• articolo 2622 del codice civile (FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI IN DANNO DELLA SOCIETA’ DEI SOCI O DEI CREDITORI).
• articolo 2623 del codice civile (FALSO IN PROSPETTO).
• articolo 2624 del codice civile (FALSITA’ NELLE RELAZIONI O NELLE COMUNICAZIONI DELLE SOCIETA’ DI REVISIONE).
• articolo 2626 del codice civile (INDEBITA RESTITUZIONE DEI CONFERIMENTI).
• articolo 2627 del codice civile (ILLEGALE RIPARTIZIONE DEGLI UTILI E DELLE RISERVE).
• articolo 2628 del codice civile (ILLECITE OPERAZIONI SULLE AZIONI O QUOTE SOCIALI O DELLA SOCIETA’ CONTROLLANTE).
• articolo 2629 del codice civile (OPERAZIONI IN PREGIUDIZIO DEI CREDITORI).
• articolo 349 del codice penale (VIOLAZIONE DI SIGILLI).
• articolo 337.bis del codice penale (OCCULTAMENTO CUSTODIA O ALTERAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO).
• articolo 341.bis del codice penale (OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE).
• articolo 351 del codice penale (VIOLAZIONE DELLA PUBBLICA CUSTODIA DI COSE).
• articolo 334 del codice penale (SOTTRAZIONE O DANNEGGIAMENTO COSE SEQUESTRATE NEL CORSO DI UN PROCEDIMENTO PENALE).
• articolo 335 del codice penale (VIOLAZIONE COLPOSA NELLA CUSTODIA DI COSE SEQUESTRATE NEL CORSO DI UN PROCEDIMENTO PENALE O DALL’AUTORITA’ AMMINISTRATIVA).
• articolo 612.bis. del codice penale (STALKING)

giovedì 7 aprile 2011

LASSU' QUALCUNO MI... ODIA



"Lassù qualcuno mi... odia". Ho parafrasato il titolo del famoso film Usa per iniziare queste mia prima lettera dall'aldilà...
Sì, dall'aldilà!
Perché stamattina alle 6,7 minuti precisi il "gasolone" dell'Aimeri ha scaricato nel suo interno i famosi vetri del contenitore grigio che avevo davanti alla mia abitazione in via Val del Ponte .
Come vedi parlo al passato. Mi dirai. Ma come fai, Alfredo, a scrivere questa lettera di protesta.
Qui ti volevo!.... Il mio amico da sempre, Crisostomo, l'angelo custode che mi seguiva da oltre 85 anni (e mi precedeva, talvolta, perché non combinassi guai maggiori del solito) si è preso il compito di "battere" sui tasti del PC questa lettera indirizzata all'assessore Fera, all'Aimeri ed ai tuoi lettori. Dunque. Ieri dicevo che mi auguravo che in caso di svuotamento del cassonetto grigio contenente il vetro mi si avvisasse onde evitare un infarto più che previsto.Ed infatti eccomi qua su di una nuvola a dettare il fatto a Crisostomo. Il rumore (è un eufemismo) prodotto dalla cascata dei vetri stamani alle 6 e 7 minuti ha risvegliato, nell'ordine: mia moglie che si è messa a urlare (sta poco bene di salute, molto poco bene), il cane del vicino che ha voluto sembrare un lupo, il gufo sulla pianta di eucalipto che si trova vicino all'ingresso degli uffici della Polizia Municipale, qualche vicino di casa (l'ho visto dai lampi di luce attraverso le grate delle finestre...) ed infine il soprannominato Alfredo a cui gli è arrivato l'infarto temuto e denunciato... Qui si tratta di chiarire.
Debbo denunciare (tramite Crisostomo) l'assessore Fera? La ditta Aimeri? L'ufficio stampa del Comune di Sanremo che non ha avvisato gli addetti alla raccolta differenziata del mio problema?. Questo è il dilemma... Chi denuncio?
E se il denunciato ricorre all'assistenza del Forum di Milano per competenza (Fera è stato una volta a Milano a vedere il Milan a giocare...) ed assume l'avvocato onorevole Ghedini, esperto in rinvii? Va bene che io ho l'eternità davanti, oramai, ma per la soddisfazione di mia moglie che ha perso il
marito... dovrei.
Nemmeno farlo apposta. Ho pregato di avvisarmi se i vetri venivano raccolti e nemmeno 16 ore dopo... le cascate del Niagara vetrificate sono avvenute... Assessore Fera... ditta Aimeri... abbiate pietà di mia moglie, del cane, del gufo, dei vicini di casa... Loro sono ancora lì... Per me fate quello che volete... e chi se ne frega... Io ho risolto il problema... merito vostro... (Non vi dico dove sono finito... problema mio personale).
Alfredo Schiavi



martedì 29 marzo 2011

"RESISTERE"


La salute del sistema Italia non è confortante... I dati forniti nel dicembre 2010 dall'ISTAT descrivono uno svilimento, una mancanza di speranze e un'incapacità di “sognare” della società italiana che evidenzia la crisi di valori nella sfera degli individui, soprattutto nei giovani, nel nostro futuro.
Da tempo sono scomparse le grandi rappresentanze collettive come i partiti di massa, le organizzazioni dei lavoratori e ci ritroviamo una società parcellizzata e “persuasa” dai venti mediatici che da un ventennio ignorano un dialogo nel tessuto sociale per dedicarsi al sostegno della politica aziendale esercitata dal “patron” degli scandali internazionali e dagli scandalucci di casa nostra (e/o cosa nostra) di quest'ultimo ventennio.
Ci ritroviamo quindi con le amministrazioni locali bloccate da un governo centrale che si spaccia per federalista, una Protezione Civile s.p.a. profit, rifiuti urbani, rifiti tossici ed eco-balle super-profit, il Mezzogiorno depredato e con le criminalità organizzate (e non ci riferiamo qui ai partiti di governo) intrecciate ai sistemi amministrativi.
In questo scenario ombroso post-democratico è confortante constatare che c'è chi si è riunito per elaborare un piano di rilancio della nostra democrazia, un piano per “resistere” e superare questa impasse: le assemblee nazionali del PD, i cui punti programmatici mostrano un percorso riformista, progressista e di risonanza europea che risvegli l'Italia alla propria identità.
Avremo occasione di ascoltare e commentare questi progetti nelle sere del 4, 11, 14 e 18 aprile presso il circolo PD di Piazza Colombo a Sanremo. Programma degli incontri. Naturalmente tutti i punti programmatici sono consultabili attraverso il sito del PD Sanremo.
Andrea Bonaveri                                                                                                           

venerdì 4 marzo 2011

I NOMI DEI SENATORI FIRMATARI VIOLENZA SESSUALE "LIEVE" AI MINORI LEGGI, MEMORIZZA, DIFFONDI


LEGGI, MEMORIZZA E DIFFONDI Si erano inventati un emendamento ignobile nel disegno di legge sulle intercettazioni e vi avevano infilato l'emendamento 1.707, introducendo il termine di "Violenza sessuale di lieve entità" nei confronti di minori.
Firmatari alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l'abolizione
dell'obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se -
appunto - di "minore entità".
Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza
sessuale "di lieve entità" nei confronti di un bambino.
Dopo la denuncia del Partito Democratico, nel Centrodestra c'è stato il
fuggi-fuggi, il "ma non lo sapevo", il "non avevo capito", il "non pensavo che fosse proprio così" uniti all'inevitabile berlusconiano "ci avete frainteso".

Poi, finalmente, un deputato del Pd ha scoperto i firmatari dell'emendamento 1707.

Annotateli bene e ricordiamocene:

     
sen. Maurizio Gasparri (Pdl),
sen. Federico Bricolo (Lega Nord Padania),
sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),
sen. Roberto Centaro (Pdl),
sen. Filippo Berselli (Pdl),
sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania)
sen. Sergio Divina (Lega Nord Padania).

Per la cronaca:


il sen. Bricolo era colui che proponeva il "carcere per chi rimuove un
crocifisso da un edificio pubblico" (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina o un bambino);
il sen. Berselli è colui che ha dichiarato "di essere stato iniziato al
sesso da una prostituta" (e da qui si capisce molto...);
il sen. Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari  "emendamenti per impedire i matrimoni misti";
mentre il sen.  Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che "i trentini sono come cani ringhiosi e che capiscono solo la logica del bastone" (citazione di una frase di Mussolini).

giovedì 3 febbraio 2011

"TOGHE ROSSE" E PERSECUZIONE GIUDIZIARIA

di Ugo Genesio
Da anni i sostenitori di Berlusconi e i politici del centrodestra, di fronte alle varie e complesse vicende giudiziarie del capo, compattamente si attestano su di uno sbarramento difensivo basato sull’assunto di una magistratura politicizzata e della persecuzione posta in essere dai pubblici ministeri per sovvertire i risultati delle elezioni e quindi l’espressione della volontà popolare. Questo assunto, ripetuto ad oltranza in ogni occasione come dato incontrovertibile per cui torna comodo talora evitare persino di entrare nel merito delle questioni, non sempre purtroppo viene adeguatamente contrastato da osservatori indipendenti e spesso neppure da esponenti qualificati delle opposizioni. Si tratta però di un assunto completamente infondato, di cui non sembra si percepisca abbastanza la gravissima portata eversiva del nostro sistema costituzionale. Vediamo nel dettaglio i punti su cui fa leva.

E’ in atto uno scontro tra magistratura e governo, o altrimenti detto, fra politica e giustizia.
Del tutto improprio porre la questione in questi termini. La magistratura è un potere (si noti: il termine ‘ordine’ ha un valore puramente storico, come evidenziato dal testo dell’art.104 Cost., per cui “la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”, nonché da tutto il complesso della normativa costituzionale) che si definisce ‘diffuso’, nel senso che si articola in una pluralità di organi distinti e indipendenti l’uno dall’altro, fra loro coordinati o subordinati solo funzionalmente. Perciò il singolo magistrato non è “la magistratura”, potendo i suoi atti essere disattesi o annullati da un altro magistrato o collegio giudicante attraverso un sistema di ripartizione di competenze e di svariate modalità di riesame nelle varie fasi, poste a garanzia del cittadino in vista del migliore risultato di giustizia. D’altra parte, il cittadino chiamato a rispondere di un’accusa  che può risultare fondata o infondata ne risponde sempre a titolo personale e non coinvolge affatto l’istituzione o il potere che egli eventualmente rappresenta o di cui fa parte. Il rapporto processuale penale si instaura quindi sempre e solo fra il singolo magistrato (o giudice collegiale) e il singolo cittadino imputato, per cui il coinvolgimento delle istituzioni risulta fuorviante, pretestuoso e meramente strumentale ai fini della polemica politica.

La prova inconfutabile che B. è perseguitato emerge dal gran numero di processi (26 o 36 o 106, secondo le varie versioni) cui è stato sottoposto. 
Posso affermare con cognizione di causa che in 34 anni di servizio nella magistratura mai mi è capitato che il difensore di un imputato invocasse a prova della innocenza del suo cliente il gran numero di processi cui questi si trovasse o fosse stato in passato sottoposto. Se il gran numero di precedenti giustamente non può essere assunto a prova di fondatezza dell’accusa, neppure però può valere come prova della sua infondatezza e indizio di persecuzione giudiziaria nei confronti dell’accusato. Il dato appare di per sé neutro e irrilevante ai fini del giudizio di innocenza o di colpevolezza.

Però finora B. è stato poi sempre assolto da ogni imputazione.
Totalmente falso. Nella maggior parte dei processi finora portati a termine B. si è giovato di cause di proscioglimento indipendenti dal merito delle accuse e dalla loro fondatezza, quali amnistie e prescrizioni agevolate dalla abnorme protrazione dei tempi processuali imposta da lui e dai suoi avvocati con continue eccezioni, ricusazioni di giudici, richieste di spostamenti ad altra sede, rinvii per impegni parlamentari, e così via. A tale esito ha concorso anche il dimezzamento dei termini di prescrizione introdotto con una legge “ad hoc”. Si aggiungono tutte le altre leggi “ad personam”, come il grave affievolimento delle norme in materia di falso in bilancio: in due casi i giudici hanno dovuto pronunciare sentenze di assoluzione perché il fatto non costituiva ‘più’ reato. Nella vicenda di corruzione giudiziaria relativa al cosiddetto “lodo Mondadori”, conclusasi con la condanna del giudice Metta, dell’ex-ministro Previti e di altri due avvocati suoi collaboratori, B. fu prosciolto in virtù della concessione di attenuanti generiche per cui si abbassarono nei suoi confronti i limiti di pena e gli si poté così applicare la prescrizione.

I magistrati hanno iniziato ad occuparsi di lui solo dopo la sua ‘discesa in campo’ in politica.
Falso. B. risulta indagato per traffico di stupefacenti già nel 1983 (vicenda conclusasi con archiviazione). La condanna in appello per falsa testimonianza (poi caduta in amnistia) è del 1989, antecedente di cinque anni alla nascita di Forza Italia. Già nel 1993, un anno prima della sua entrata in politica, la procura di Torino indagava sulla vicenda Milan-Lentini e quella di Milano sui bilanci di Publitalia. Sta di fatto, poi, che le disavventure giudiziarie del ‘premier’ iniziano con le confessioni di un ufficiale corrotto del nucleo di polizia tributaria di Milano sulle somme intascate dalle “fiamme gialle” per chiudere gli occhi sulle verifiche fiscali di Videotime (1985),  Mondadori (1991) e Mediolanum Vita (1992), tutti controlli antecedenti all’inizio della sua avventura politica.

L’intento politico perseguito dai pubblici ministeri si evidenzia già nel 1994 quando B., a capo del governo dopo aver vinto le elezioni, fu fatto cadere con un infondato avviso di garanzia inviatogli durante un vertice internazionale a Napoli. 
Falso. Il primo governo Berlusconi cadde non già per l’informazione giudiziaria fattagli notificare dai magistrati di Milano, bensì per il famoso “ribaltone” della Lega Nord quando Bossi, insoddisfatto per il mancato accoglimento delle sue pretese estremistiche contrastate dagli alleati, AN in testa, gli tolse l’appoggio e passò all’opposizione. Va rilevato inoltre che la vicenda cui si riferiva quella informazione giudiziaria si risolse poi a suo favore in virtù della testimonianza dell’avvocato inglese Mills, poi riconosciuta falsa con sentenza ormai passata in giudicato.

L’attacco abnorme di una parte della magistratura contro B. ha  impegnato per quasi vent’anni centinaia di magistrati, pagati dallo Stato, che meglio avrebbero potuto occuparsi della dilagante criminalità organizzata.
Effettivamente un gran numero di magistrati, fra pubblici ministeri e giudici, si sono dovuti occupare dei processi riguardanti B., ma ciò principalmente a causa della linea ostruzionistica e dilatoria tenacemente perseguita nelle varie fasi dai suoi difensori nell’intento di contrastare il normale svolgimento dei processi. Le ripetute istanze ed eccezioni di incompetenza, incompatibilità, ricusazione, spostamento ad altra sede, proposte e riproposte, ove respinte, attraverso ogni possibile forma di ricorso e di impugnazione costituiscono certo un esercizio del tutto legittimo del diritto di difesa, ma non ci si può poi lamentare dell’alto numero dei giudici così chiamati in causa. In effetti, un provvedimento che impegnerebbe normalmente 2/4 magistrati (pm + giudice unico o collegiale) può impegnarne fino ad alcune decine se la difesa decide di avvalersi di ogni possibile strumento di contestazione, per quanto palesemente infondato. Ed è a questo tipo di condotta difensiva che va addebitato, semmai, il fatto che un certo numero di magistrati sia stato distratto da altri compiti di istituto.   
Comunque, contro B. è notoriamente in atto una persecuzione giudiziaria da parte di alcune procure politicizzate e controllate dai partiti della sinistra.
E’ il falso più grave e grossolano, al limite dell’assurdo. Di fatto, ogni volta che le decisioni giudiziarie non sono andate a favore di Berlusconi si è portato l’attacco alle “toghe rosse”, senza distinzione fra pubblici ministeri, gip, collegi dibattimentali e giudici civili, in primo grado o in appello, fino alla suprema corte di cassazione, con toni ed espressioni che difficilmente si sottraggono alla configurazione del reato di vilipendio dell’ordine giudiziario (art.290 CP) e persino, dopo l’annullamento del lodo Alfano, con riferimento alla corte costituzionale. Possibile che siano tutti rossi, tutti collusi, tutti manipolati dalla sinistra? E’ mai possibile che una categoria di persone tendenzialmente moderate per ‘forma mentis’, fin troppo gelose della propria indipendenza e imparziali per vocazione e per formazione professionale, si sia lasciata condizionare nel suo complesso da una sola parte politica sino al punto di schierarsi compattamente contro un singolo esponente dell’altra parte senza alcuna particolare ragione? E perché poi non anche contro altri esponenti della destra politica? Possibile che, se nei confronti di B. sono stati avviati tanti processi, per nessuno di questi vi sia stata una qualche ragione correlata a sue specifiche condotte nell’ambito delle così estese e molteplici attività commerciali e finanziarie a lui facenti capo?

lunedì 24 gennaio 2011

Il Maestro

Questa nota scritta dal giornalista Claudio Mercandino di "Repubblica" è dedicata ad Alfredo Schiavi (nella foto) nel giorno del suo ottantacinquesimo compleanno.

Le mani si muovono veloci e impercettibili, in una danza sospesa sopra un cassetto di legno diviso in tantissimi scomparti di diverse dimensioni. Le dita seguono un copione noto, spostandosi con esattezza da uno scomparto all’altro, silenziose e leggere, instancabili, precise. Con il loro movimento misterioso, che poco a poco riempie gli scomparti restituendo un ordine sistematico al disordine apparente della mescolanza, tradiscono un sapere che le guida come la mano guida la penna su un foglio.
Sembra quasi che scrivano, quelle dita. E infatti è proprio ciò che fanno. Scrivono alla rovescia, compiendo il piccolo miracolo impossibile a chi, dopo aver parlato, vorrebbe far tornare indietro le parole. Quelle dita prendono le frasi e, lettera per lettera, accarezzandole con i polpastrelli grigi, le riportano indietro, rimettendole in scatola. E scrivono alla rovescia non solo perché scompongono ogni riga e la restituiscono al suo alfabeto di piombo, dall’ultima lettera alla prima, ma anche perché manipolano lettere speciali, lettere al contrario. Sono caratteri tipografici, e la loro casa è la cassa tipografica: quel cassetto di legno che ogni giorno fa da palcoscenico silenzioso alla danza misteriosa delle mani del maestro.
Il maestro indossa un camice nero, ha gli occhi chiari, le labbra carnose da un angolo delle quali sale un filo di fumo della sigaretta, un’infinita pazienza e un forziere di segreti. Non si arrabbia mai e non alza mai la voce. Persino il principale, che tratta gli altri dipendenti con distacco e un po’ di sbrigativa autorità, con lui si fa rispettoso e attento, traducendo gli ordini in richieste di favori.
A un paio di metri dal maestro c’è un altro camice nero, nuovo, non ancora liso né deformato dall’uso ai gomiti e alle tasche, più piccolo e un po’ intimidito: il mio. È l’estate del 1977 e, approfittando delle vacanze e della raccomandazione di mio padre, per due mesi lavoro part time in una tipografia di Borgo Vittoria. Due mesi non sono tanti, tuttalpiù ti permettono di sbirciare un mondo sconosciuto da una porta socchiusa. Ma è il maestro a tenerla aperta e a mostrarmi dall’altra parte un piccolo universo affascinante.
Inizio dedicando ore alla pulizia dei blocchetti d’alluminio su cui si incollano i cliché fotografici: ogni blocchetto va strofinato energicamente, a lungo, ai limiti dell’anchilosi, su una superficie di cartone imbevuta di petrolio, fino a eliminare ogni traccia del nastro biadesivo che con il suo impercettibile spessore potrebbe alterare le stampe successive. Imparo che cosa sono i punti e le linee tipografiche, il corpo e la forza di un carattere, apprendo che il sostegno a squadra su cui si allineano i caratteri si chiama “vantaggio”, pulisco i pavimenti, rilego i fascicoli con la spillatrice meccanica. Un giorno vengo spedito alla taglierina, impressionante per precisione e potenza, che pare sempre sul punto di divorarti una mano. Vedo nascere una pagina attraverso l’assemblaggio delle righe prodotte alla linotype, delle immagini montate in negativo su quei famigerati blocchetti, degli spessori necessari per creare gli spazi, dei titoli composti a mano. Imparo a usare il tirabozze per stampare le prime pagine di prova, vedo trasformare quelle bozze in matrici offset che poi gireranno dentro grandi macchine che mangiano rotoli di carta e inchiostro denso di vari colori per restituire pagine di giornali, manifesti, dépliant, riviste, libretti e tutto ciò che d’altro si può stampare.
Il maestro mi porta un libro che racconta la storia della stampa, dagli incunaboli alle gigantesche rotative dei quotidiani, e mi sembra quasi un rito d’iniziazione. Leggo quelle pagine come fossero una bibbia, il libro segreto dei simboli di un mestiere. Lui mi insegna la distribuzione dei caratteri nella cassa tipografica, con la “A” quasi al centro e le altre lettere disseminate qua e là in una finta casualità: grazie a lui comincio anch’io a “scrivere al contrario”, smontando i titoli e rimettendo a dormire vocali e consonanti. Al contrario mi fa anche imparare a leggere: non da destra a sinistra, come normalmente ci si aspetterebbe con la scrittura bustrofedica, ma da sinistra a destra e dal basso in alto, con la pagina capovolta, come invece scoprirò (con una certa sorpresa) essere più pratico e veloce.
Il maestro mi manda in linotipia a consegnare le righe di piombo sbagliate e a ritirare quelle corrette, e lì resto affascinato a guardare quelle specie di macchine per scrivere dalla tastiera enorme, altissime, che ticchettano come una telescrivente accompagnata da un rumore di tramoggia, in cima alle quali si allineano i calchi dei caratteri e in fondo alle quali escono le righe di piombo ancora caldissimo dopo la fusione, capace di riempire l’aria con il suo odore caratteristico e indescrivibile di metallo morbido.
Il maestro riconosce alla prima distratta occhiata l’esatta misura di ogni spessore: un punto, due punti, mezza linea, due linee; ci vuole occhio, esercizio, abitudine, lui mi sembra un mago mentre io continuo a sbagliare; alla fine dei due mesi sarò fiero di azzeccarne la metà senza bisogno di confrontarli. Il maestro non perde mai la pazienza, neppure quando la pagina di piombo va in “baracca” spargendo righe e caratteri ovunque e costringendolo a rifare il lavoro e a rimettere tutto a posto con una legatura più stretta.
Il maestro sa insegnare, e lo fa soprattutto quando non parla. Dà l’esempio senza dare lezioni. Fa mille cose. Ed è giovanissimo. E infatti oggi, a 34 anni da quell’esperienza tra i banchi di una tipografia, se penso ai suoi entusiasmi e alle mie disillusioni, al suo fresco pragmatismo e alle mie stanche incertezze, mi sembra che il tempo sia passato solo per me. Non so se sono stato un buon allievo – non penso tanto al mestiere di tipografo, quanto al modello di persona che il maestro propone con il suo semplice esserci – ma quell’estate mi è davvero rimasta nel cuore come un dolce ricordo. Un ricordo che oggi, mentre Alfredo si accinge a spegnere 85 candeline, gli restituisco sperando di strappargli un sorriso.
Claudio Mercandino

sabato 8 gennaio 2011

RELIGIONE E RIFLESSIONE


Non me ne vogliano gli amici e compagni credenti ( a qualsiasi religione) se affermo il mio purtroppo progressivo convincimento che avesse ragione il nostro caro filosofo Carl Marx quando affermava che le religioni sono “l’oppio dei popoli” . Mi riferisco ovviamente in maniera più puntuale al fanatismo religioso ma ciò non toglie che comunque quando domina l’irrazionalità nel pensiero e nell’educazione ( ed in forma più o meno accentuata tutte le religioni sono irrazionali) il percorso verso il fondamentalismo è l’intransigenza è comunque tracciato e purtroppo anche gli enormi comportamenti virtuosi che molti credenti praticano, non riescono a ridurne lo scandaloso dilagare.
Lo dice da millenni la storia ,lo conferma sempre di più il presente con le carneficine, sempre dei più deboli, oramai quotidiane che stanno divenendo una guerra continua sempre in nome di qualche Dio.
II guaio peggiore è che anche nei popoli più acculturati è sempre la religione che viene utilizzata come mantello per oscurare e creare alibi alla malvagità del potere, comunque motivato, e non nascondiamoci il fatto che invocando i vari dei , anche quelli dei cristiani , sono stati compiuti i peggiori misfatti dell’umanità, dalle crociate al “ got mitt uns”.
Quindi sempre di più l’esperienza di vita mi fa apprezzare la visione filosofica di Marx sulla realtà della condizione umana , anche su quella data per definitivamente sconfitta con la caduta dei regimi socialisti che proprio perche si sono trasformati in regimi avevano man mano perso il vero significato dettato dalla filosofia marxiana della quale mi piace ricordare una sua frase emblematica che sposo totalmente: “Auspico una società nella quale il libero sviluppo del singolo è il presupposto per il libero sviluppo di tutti”. Quando poi in quelle società nate da giuste rivoluzioni è avvenuto esattamente il contrario, sacrificando totalmente la libertà dei singoli ad una visione totalizzante della collettività , si sono visti i risultati.
Ma che dire della contrapposta società capitalistica oggi apparentemente trionfante? Quali drammatici prezzi fa pagare a moltissimi a favore di pochissimi ?
Ma allora quale è la più consona soluzione per organizzare una comunità migliore alla quale rivolgere i nostri sforzi morali, culturali, materiali?
Francamente non so dare una risposta certa, così come mi trovo purtroppo sempre più spesso a dubitare sull’interpretazione che si dà alla Democrazia che oramai qui da noi è interpretata dai poteri economico, politico e burocratico come mero permissivismo di proprio comodo.
E’ giusto che il voto di un mafioso o di un evasore fiscale conti come quello di un giudice?
Certo anche Churchill diceva che la democrazia è un pessimo sistema di governo ma non ne conosceva uno migliore, ma possibile che non si possa mettere al riparo da tutte le degenerazioni cui assistiamo continuamente l’espressione della corretta volontà dei cittadini?
Concludo qui questa libera riflessione che certamente susciterà un vespaio nel nostro debole PD, credo che nessuno sia veramente in grado di dare risposte operabili al problema se non quelle di lavorare culturalmente per migliorare i comportamenti dei cittadini tutti, ma permettetemi di affermare che per ottenere qualche progresso oltre alla “carota” si dovrebbe trovare un modo più efficiente e produttivo anche per l’uso del “ bastone” per i furbastri ! Alrimenti come da sempre vinceranno loro! 
S. Leonardo.