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martedì 19 aprile 2011

BIGLIETTO DI SOLA ANDATA (INSHALLAH) cronaca dal treno

 "Trenocronaca" di Yurick Balbo
-REGIONALE VELOCE SAVONA-VENTIMIGLIA 18 aprile 2011. ore 23.37
Cartagine, Lampedusa, Ancona, Roma, Milano, Ventimiglia....
Non sono gli scali di una crociera. Non sono tappe di un viaggio organizzato.
Sono semplicemente le stazioni di una via crucis vissuta da tanti, in questo periodo.
Le facce serie, il cellulare che squilla.. <> " Sto bene Mamma,sto bene".
Sono sul treno e ne hanno appena fatti scendere una quindicina. Sono tutti Tunisini. Vogliono andare in Francia,ma alcuni non hanno il biglietto e pensano che il Permesso di Soggiorno Temporaneo permetta di viaggiare senza averlo.
Ma altri più fortunati lo tengono in mano e lo fissano, lo toccano, e con quegli occhi gli danno un importanza ...una sorta di adorazione..come se fosse un oggetto magico..
Sento il treno partire e quasi anche il controllore rimane giù per bloccare gli irregolari, ma salta su, in marcia, chiude le porte. Li guardo in faccia, impotente..passeranno la notte in stazione a Savona.
Ci riproveranno domani.
E quel treno prende la connotazione del "treno" del famoso modo di dire... Quello che VA PRESO..
e preso e perso sono due parole troppo simili.. Basta spostare 2 lettere e sei fottuto..

Mi siedo, controllo facebook col cellulare e vedo un messaggio in posta di un ragazzo marocchino scritto con caratteri occidentali ma in arabo. Qualcosa capisco ma non tutto.. Vedo che abbiamo qualche amico in comune e mentre scavo nel passato per cercare di rispolverare il mio dialetto magrebino da dilettanti vedo avvicinarsi un ragazzo.
Tuta bianca, biglietto magico in mano..mi chiede se sono arabo..sorrido e in arabo rispondo di no. Sorride,e da quel secondo francese e arabo saranno le chiavi per capirci.
<> La mia città pronunciata da quella bocca diventa sinonimo di libertà..Lo ripete a iosa.. Si riempe la bocca con Ventimiglia Ventimiglia Ventimiglia...
Dopo un rapido calcolo rispondo e gli chiedo di tradurmi almeno in francese il messaggio che ho ricevuto.
Il ghiaccio è rotto. Mi invita a sedere con lui. Anzi, con loro.
3 ragazzi con l'argentovivo negli occhi, così uguali ma così diversi.. due di loro hanno tratti vagamente berberi e alla fine scopro che sono cugini.
Iniziamo a chiacchierare...22,25 e 26 anni, giovanissimi migranti. Inizio col chiedergli da dove son partiti.. Sono tutti e tre di un paese in collina al confine nord con l'Algeria.
Il fatto simpatico è che a parte i due cugini, il terzo li ha conosciuti a Lampedusa e in paese non si sono mai calcolati più di tanto...compagnie diverse..come succede anche qui. Vedi mille facce ogni giorno e anche in piccole città spesso non ci si conosce.
Si sono imbarcati a Cartagine. La barca era grande, a parte sete e condizioni igieniche il Mare Nostrum è stato clemente con loro.
A Lampedusa sono stati trattati bene, i poliziotti erano bravi, gli isolani anche, e al baretto la signora Maria gli metteva buona musica Rai... Khaled, Faudel, Bilal.. I miei preferiti..
Mi fanno vedere con orgoglio i loro vestiti..Croix Rouge mi dicono..Bravi,bravi,buoni vestiti! Chiacchierando mi raccontano l'interminabile scalata al nord con il treno e aver sempre acquistato il biglietto è un motivo d'orgoglio per loro.

Intanto tra Eros Ramazzotti, Buffon e Totti mi ricordo di quanto siano "ragazzi" e del mito italiano che hanno dentro sè.
Però sanno che in Italia non c'è lavoro. Sanno che non è tutto rosa e fiori. E tra excursus su Ben Ali, Sarkozy e Berlusconi (anch'esso con la "i" accentata) spiegano che lo stivale è solo di passaggio per loro. Gli racconto delle espulsioni di due giorni fa e del fatto che sulla questione respingimenti la situazione cambia di ora in ora.
Gli racconto con orgoglio delle manifestazioni di solidarietà che hanno avuto luogo nella mia città, mi baciano, mi abbracciano..shukran shukran... "La shukran..Ala wajib!"..è un piacere..un dovere, rispondo io. Perchè lo è e sempre lo sarà. Il nuovo governo tunisino, mi dicono, è formato dai fantocci riciclati dal precedente..cambiano le facce ma i problemi rimangono e la libertà, la giustizia, la ricchezza sono ancora per pochi.
Racconto quanto da noi sia simile...la moralità mancante (lo sanno anche loro), la precarietà professionale e di vita.. "Tunisie comme l'Italie".. Lo ripetono con consapevolezza. Per fortuna lo zio di Marsiglia li aspetta alla stazione di Ventimiglia.
Poi di scatto mettono tutti la mano in tasca e tirano fuori una card plastificata nuova nuova e una specie di passaporto...
Sorridono con gli occhi lucidi. E' il Permesso di Soggiorno Temporaneo. Con dati, foto... E se il biglietto del treno è un oggetto magico quei documenti luccicanti sono pietre filosofali per loro.
Li hanno fatti ad Ancona,tutti e 3  lo stesso giorno. Scadono l'11 ottobre..il giorno del mio compleanno. E dico loro che spero possa portargli fortuna. Arriva così il momento delle foto.
Prima uno, poi l'altro, poi tutti insieme...e la foto a i Permessi..
Siamo a Bordighera...manca poco. Un mare di auguri, ci scambiamo i nomi, i contatti..li andrò a trovare a Marsiglia, o Nizza..gliel'ho dovuto promettere,e lo farò sicuramente.
Il treno si ferma e iniziano a saltare gridando "Yurick Ventimiglia" decine di volte.."Grazie Italia"..
Il più duro di loro chiama la madre e si emoziona. Io con lui.. E scendendo dal treno sono sereno per loro.. sento che questi 3 ragazzi ce la faranno. Nell'atrio della stazione un piccolo uomo scuro con capelli e baffetti bianchi li saluta sorridendo. Anche lui ha gli occhi lucidi. Mi presentano come il loro "fratello arabo italiano" mentre quello zio lontano ora è vicino ed è colui che si prenderà cura di loro prossimamente. Ha una bella stretta, sincera, due occhi vispi e voglia di portarli a casa a riposarsi.
E' l'una e mezza. Ci salutiamo con i 4 baci come da tradizione e gli abbracci durano quel mezzo secondo in più quanto basta da comprenderne l'intensità emotiva. Un ultimo sorriso e una promessa.. "  'Nchoufu"...."Ci vediamo!"... "Inshallah".
Un ultimo sorriso e li lascio mentre caricano i bagagli sull'auto con targa francese.
Sì...ce la faranno, ce l'hanno fatta..
E 5 minuti dopo mentre svolto sulla via di casa vedo una macchina imboccare il cavalcavia.. una macchina con 6 braccia che escono dai finestrini.. Due colpi di clacson.. La Francia è vicina.. Buona fortuna ragazzi.
(Dedicato a KLAI MAHER, HDIRI NIZAR e FEZAI NIZAR.)

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