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giovedì 22 marzo 2012

Le ragioni di Bersani

A margine dell'intervento di Bersani a "Porta a porta" e basandomi sulla mia esperienza passata di lavoratore dipendente mi sento di segnalare al Segretario del PD la seguente considerazione utile per dire pane al pane ecc...
Quando Bersani ha spiegato con chiarezza quale sarà il comportamento delle aziende nel caso vorrà licenziare un dipendente, ho convenuto che senz'altro sarà così: mano al portafoglio e via.
Ma al di là di motivazioni economiche difficili da giustificare con il licenziamento di un solo dipendente ci può essere anche un motivo o più motivi che spingono una azienda ad allontanare un dipendente: motivi che magari rendono inviso anche ai colleghi quel dipendente: " dritto, furbo, lavativo, ecc." che vive sulle spalle del lavoro degli altri, forte della "copertura" sindacale, ma sempre con furbizia; continua a fare i suoi comodi  turbando anche l'atmosfera di cameratismo che normalmente si instaura in un ambiente di lavoro. Mi creda Bersani,  i mezzi a disposizione di un datore di lavoro per difendere l'azienda in questo caso non sono molti.Parlo con cognizione di causa essendo stato a suo tempo uno dei primi rappresentanti sindacali nell'unità lavorativa. Questa situazione è difficile da risolvere più di un licenziamento per motivi economici.. Qui il sindacalista oltre a difendere le buone ragioni dei colleghi dovrebbe poter offrire un appoggio costruttivo nell'interesse di tutti:azienda e lavoratori.I miei 36 anni di lavoro sono terminati da un pezzo, ma il problema di una buona convivenza sarà sempre attuale. Perciò cerchi di proporre strumenti di garanzia per controllare il pericolo che lei giustamente ha evidenziato, ma dica anche ai sigg. sindacalisti di  non difendere sempre e comunque i lavoratori anche quando non lo meritano.
Piergiorgio